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Guglielmo II il Buono

    Il secondo dei Guglielmo che sedettero sul trono di Sicilia ascese al potere nel maggio del 1166 all’età si soli 12 anni a causa della morte del genitore, tra gli Altavilla fu colui che godette della maggiore benevolenza dei sudditi. Per i primi anni governò sotto la tutela della madre Margherita di Navarra che reggeva un consiglio di reggenza composto da tre familiares ch si preoccupò immediatamente di apporre una riconciliazione con i baroni, il clero e il popolo e inoltre vennero concessi agevolazioni fiscali e la fine dell’esilio per Tancredi di Lecce e Roberto di Loritello.

    Sembrava che tutto si fosse appianato quando avvenne una ribellione di nobili siciliani contro il cancelliere Stefano di Pierche fortemente voluto dalla regina e neanche la dislocazione della corte a Messina servì a calmare le acque.

    La forte presa di posizione di Enrico di Montescaglioso, fratello di Margherita, costrinse Stefano a lasciare la Sicilia per Terrasanta e l’insediamento di un nuovo consiglio di reggenza che ai precedenti vennero aggiunti i vescovi Romualdo Guarna e Gualtiero Offamilio e i conti Riccardo di Mandria , Enrico di Montescaglioso e Riccardo Gaito.

    Questo consiglio durò fino alla maggiore età del principe nel dicembre 1171 dopodichè di avvalse di un consiglio di familiares per governare. L’indole mite e il rispetto delle leggi fecero si che a Guglielmo venisse imposto l’appellativo di “il buono”.

    Dietro una richiesta di aiuto di Almarico, re di Gerusalemme, inviò una poderosa flotta contro Alessandria d’Egitto nel 1174 al comando di Tancredi di Lecce e negli anni successivi la flotta guidata da Margarito di Brindisi continuò a effettuare numerose scorrerie sulle coste egiziane che valsero il nome di Arcipirata all’ammiraglio.

    L’intervento del papa Alessandro III lo fece convolare a nozze con Giovanna Plantageneto sorella di Riccardo Cuor di Leone dopo che altri due tentativi di matrimonio andarono a vuoto sia con Maria, figlia di Manuele I Comneno, che con Sofia, figlia del Barbarossa.

    Alla conferenza di pace di Venezia del 1177 inviò come suo delegato il vescovo Romualdo Guarna che portò il regno all’attenzione internazionale nel ruolo di difesa della cristianità dalle minacce saracene.

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    L’usurpazione del trono d’Oriente da parte di Andronico permise di iniziare una campagna contro l’Impero nel 1185, Guglielmo inviò a Durazzo una flotta con un corpo di spedizione che giunse fino a Tessalonica ma la presa del trono di Bisanzio da parte di Isacco II invertì le sorti della guerra e i siciliani si videro costretti a rientrare in patria.

    A buon fine invece furono le trattative con il Barbarossa sul matrimonio della ormai trentenne zia Costanza e Enrico VI figlio dell’imperatore, le nozze si celebrarono a Milano nel gennaio del 1186, sono molti gli storici che affermano che già dall’anno precedente Costanza sia stata designata erede al trono siciliano.

    Sul fronte alla lotta contro l’Impero d’Oriente l’ammiraglio Margherito con un rapido intervento catturò una settantina di triremi bizantine e un numero imprecisato di generali inoltre, con la caduta di Gerusalemme nelle mani di Sal Al Din una flotta di 60 navi venne utilizzata per incrociare in Terrasanta a protezione dei porti cristiani e un’altro contingente sbarcò nella vicina Tripoli per scongiurare la minaccia saracena.

    Nel pieno della potenza del suo regno Guglielmo il Buono lasciò improvvisamente questo mondo a soli 36 anni il 18 novembre 1189 e la sua salma venne posta nel Duomo di Monreale ai piedi dell’altare maggiore, la salma venne traslata nel 1500 dal cardinale Torres in un sarcofago accanto a quello del padre Guglielmo I.

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