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Il castelluccio di Grataglie

    Sembrerebbe essere un mistero la presenza di un castelluccio nella località Grataglie di Eboli, una piccola struttura merla di fianco ad una strada sterrata.

    In tanti senza cognizione di causa hanno tacciato quel fabbricato come falso castelletto costruito così per capriccio di qualcuno eppure la sua conformazione mi ricorda da vicino un’altra posta a guardia di un ponte che fungeva da confine tra due signorie medievali contrapposte.

    Il castelletto di Grataglie è composto da una torre quadra con il lato di 7 metri e un’altezza pressoché doppia e da un palazzetto sul lato ovest si dimensioni 8 per 6 metri per un’altezza di circa 4.

    Palazzetto e torre hanno accessi indipendenti, il primo verso ovest e la torre verso sud di fronte alla strada, hanno l’arco cosiddetto “sesto acuto” così come le finestre aperte nelle due strutture, l’arco a sesto acuto è tipico delle strutture medioevali, e in special modo di quelle del sud Italia che ha subito maggiormente le influenze degli arabi che ne hanno introdotto l’uso e abbandonato in epoche rinascimentali.

    Il palazzetto è leggermente arretrato rispetto alla torre di circa 3 metri, entrambi hanno una robusta merlatura con il tetto piano accessibile da botole aperte nel solaio, le mura hanno uno spessore sommitale di 60 centimetri, il che fa dedurre uno spessore alla base variabile tra gli 80 e il metro.

    Le ridotte dimensioni non devono indurre a errori di valutazione, più di un castelletto sarebbe da definire semplicemente “torre” e le sue funzioni potrebbero essere valutate in quelle di posto di guardia su di un asse viario piuttosto frequentato e strategicamente importante tale da indurre l’insediamento di una piccola guarnigione.

    Essendo un impianto periferico, sul castelluccio di Grataglie non sono riuscito a trovare prove documentali ma la forte presenza umana intorno all’anno 1000 sui Monti di Eboli mi indurrebbero a supporre una grande vivacità sociale su quest’area attualmente quasi disabitata.

    Sicuramente ne parlerò, ma non oggi.

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