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jus primae noctis o andare in bianco

    Spessissimo, sia nel parlar comune che nello scrivere libri, si accenna alla facoltà dei signorotti delle varie contrade di applicare la norma dello jus primae noctis secondo il quale una novella sposa doveva giacere durante la sua prima notte di nozze col duca o il barone del paese e magari dimostrare la sua purezza sessuale.

    Il primo accenno a questa pratica fu fatto dallo scozzese Hector Boethius nel 1526 allorchè discuteva sulle riforme che vennero apportate dal re Malcom III Canmore nell’XI secolo nel volume della “Storia della Scozia” dove compare il seguente passo: “... fu abrogata una usanza pessima e vergognosa instaurata dal tiranno Evenus che consisteva, per i signori dotati di potere, di godere la primizia della verginità di tutte le spose del loro territorio. Da allora lo sposo poteva riscattare quella notte versando al signore mezza marca d’argento; essi sono ancora oggi tenuti a versare questa somma, che è chiamata comunemente merchet della donna“.

    Da notare intanto che un tirano dal nome Evenus non è mai esistito e già questo puzza di invenzione letteraria e poi, …..

    Ben si conoscono tutti i codici che a partire dai regni romano-barbarici fino ad oggi hanno regolato la vita all’interno delle varie comunità e,…… in nessuno di questi esiste una norma apparentemente simile o che possa ricondurre a questa pratica a dir poco odiosa.

    A dirlo non sono io ma frotte di storici ed antropologi che hanno rivoltato fino all’ultima virgola i codici e i trattati, io ho provato a farlo ma è un lavoro immane e poi, se lo hanno fatto altri perché dovrei ripeterlo?

    Esistevano però un paio di norme applicate in talune aree europee, la prima era il maritagium o foris maritagium che il padre della sposa versava per poter accompagnare al matrimonio la concessione di una dote che generalmente consisteva in terreni o poderi, chiaramente i possessori di tali beni erano in realtà solo i ricchi.

    [wpedon id=”8864″ align=”left”]L’altra norma invece andava versata alla Chiesa per consumare il matrimonio la prima notte di nozze e solo in particolari casi, come quello di un matrimonio civile a cui si richiedeva la benedizione ecclesiastica speciale, quindi vale il detto “senza soldi non si cantano messe” e per ottenerla si pagava anche se poi in verità la prima notte gli sposi si astenevano dal consumare proprio per rispetto alla benedizione ottenuta e la trascorrevano in preghiera, praticamente si “andava in bianco”.

    Si può supporre allora, e non solo supporre visto l’effetto che si ebbe in seguito, che l’allusione di Boethius al presunto jus non sia altro che esagerazione del diritto di maritaggio che veniva versato.

    Da quel 1526 in poi, in effetti alcuni signorotti arroganti si appropriarono di questa falsità per poter condurre nel proprio talamo alcune fanciulle particolarmente graziose per approfittare di loro mentre nulla potevano i popolari ignari della inesistenza di tale norma.

    Si è trattavano quindi di veri e propri stupri celati da una norma inesistente e quasi mai denunciati, erano condannati sia dalla Chiesa che dallo Stato quando venivano allo scoperto ma, chi aveva il coraggio di denunciare il conte o il barone?

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