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Torri e torricelle nella piana

    Girando nelle campagne della piana è facile trovarsi in strade o località che portano nomi di torri, Torre D’Amore, Torre dei Mussi e così via ma della torre però c’è solo il nome mentre tutti i fabbricati esistenti non sono altro che fattorie nuove o vecchie.

    Eppure l’esperienza mi porta a supporre che un tempo in quei luoghi vi fossero delle vere e proprie torri.

    Ma perché le torri? Che funzione avevano nel paesaggio rurale?

    Una risposta potrebbe venire dalla presenza di torri colombaie presenti sulle masserie settecentesche sparse nella piana, in esse venivano allevati colombi e piccioni e fornivano al massaro o al proprietario dei terreni un punto di osservazione per i lavori nei campi.

    Ma le torri colombaie non soddisfano in pieno al dubbio della toponomastica, un esempio, Torre dei Mussi corrisponde ad un fabbricato di pregio costruito probabilmente nel XI secolo senza la presenza di torri colombaie oppure Torre D’Amore, altra masseria senza nessuna torre visibile.

    Eppure la mia esperienza mi porta a dubitare delle apparenze e il nome di queste località mi ha fatto supporre che un tempo, forse neanche troppo lontano, quei luoghi ospitavano delle vere e proprie torri, e da questi dubbi parte la mia ricerca.

    Nelle Puglie col termine masseria viene identificato un complesso di edifici circondato da muro perimetrale idonea a supportare un assalto di fanteria o cavalleria leggera non supportato da artiglieria così come potevano essere attrezzati banditi o pirati e le Puglie non erano le sole a subire tali incursioni, esse infatti erano comuni su tutte le province del regno di Napoli prossime alla costa e poco presidiate dalle guarnigioni reali.

    Le masserie della piana così come le vediamo oggi non sono in grado di garantire una benchè minima sicurezza per i residenti e quindi i nobili/proprietari terrieri dovevano risiedere in abitazioni idonee a proteggere i fondi.

    Torre D’Amore, Torre dei Mussi, Torre Paladina, Torre delle Grotte, Torre Catarina, Torricella solo per citarne alcune erano delle vere e proprie piccole fortezze costituite da un fabbricato a torre che conteneva oltre all’abitazione del signore anche i magazzini, alcune erano accostate ad un altro edificio, altre costituite da semplici torri su più livelli e altre invece avevano un muro perimetrale.

    Alcune di queste strutture sono riportate sulle varie platee incluse nell’Archivio Doria e mostrano proprio quanto detto sopra, quasi tutti i proprietari avevano almeno una torre presente nei propri fondi quasi ad emulare i castelli che coronavano la piana.

    Di tutto questo ad oggi non c’è che il solo nome di una strada o di una contrada, solo una è resistita al tempo e agli uomini, solo una di queste torri c’è ancora dando l’idea di come avrebbero potuto apparire eppure non porta il nome di Torre.

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