la rocca dei Sanseverino

Caro George, perché non acquisti il castello normanno di Rocca Cilento?

ecco come una nella primavera del 2012 un’immobiliare cilentano lancia la proposta shock al famoso attore George Clooney dopo che gli venne affidato in vendita l’antico castello di Rocca Cilento.

Rocca Cilento in effetti vanta il più antico castello (ancora in piedi) dell’area, la sua origine è di chiara matrice longobarda, anteriore all’anno 1000 quando l’ampio gastaldato della Lucania cominciò ad essere suddiviso in contee e signorie affidate a nobili famiglie salernitane.

In questo periodo nell’intera Lucania e Principato di Salerno inizia l’incastellamento delle ville per porre un freno alle scorrerie piratesche saracene.

Rocca Cilento era parte integrante della Baronia del Cilento che aveva il suo centro nel Castellum Cilenti sul Monte Stella, finché il barone Guglielmo I Sanseverino decise di spostare la residenza nel castello di Rocca che offriva una più ampia visione delle aree di una possibile invasione nel 1110.

In quel periodo il ribat di Agropoli era stato annientato ma restavano sempre in essere le improvvise scorrerie di saraceni che sbarcavano sulle vicine coste e la posizione del castello era ideale per osservare le valli fino al mare e inoltre la posizione offriva un ideale punto di difesa.

Rocca Cilento era già un discreto villaggio che venne costruito nel punto d’intersezione della Via Laurentana con la strada di S.Arcangelo, esistono citazioni in merito del 963 e del 994 e la crescente importanza del sito giustificò la costruzione del maniero.

È probabile che oltre alle mura del castello la cinta difensiva comprendeva anche l’intero villaggio come appare in due documenti, uno del 1119 e l’altro del 1185 e all’interno della cerchia muraria era collocata anche la sede dell’ufficio diocesano dell’Arcipresbiteriato.

Il castello ebbe le opportune modificazioni strutturali in epoca normanna e angioina.

[wpedon id=”8864″ align=”left”]Come si è detto i Sanseverino spostarono il centro amministrativo a Rocca Cilento e lo tennero, salvo alterne vicende, fino al 1552, dopodichè l’affido della baronia venne dato a diverse famiglie fino all’integrazione nel comune di Lustra con l’avvento dell’unità italiana.

L’aspetto del castello è pentagonale e allungato nella direzione nord-sud ad un’altitudine di 635 metri con torri cilindriche sul lato sud-ovest. È rimasto pressochè inalterato l’aspetto dell’accesso, si presenta sulla parte finale con una curva accentuata che aveva la funzione di impedire l’avvicinamento dell’ariete al portone principale, chiaro espediente difensivo normanno.

Le torri cilindriche, che abbiamo detto di origine angioina, vennero abbassate al livello attuale e vennero aperte delle finestre sulle mura esterne del castello durante il periodo spagnolo essendo la fortezza stata trasformata in dimora nobiliare una volta persa la sua funzione militare.

Gli interni furono dapprima intonacati e successivamente arricchiti con stucchi e decorazioni.

Nonostante la trasformazione in residenza, il castello di Rocca Cilento ebbe un rigurgito militare durante i moti giacobini del 1799, in quell’occasione un gruppo di aderenti alla Repubblica Partenopea si asserragliò tra le sue mura ma venne prontamente ripreso dalle truppe di Ferdinando I di Borbone.

Dopo l’unità l’intera struttura cadde in disuso fino agli anni sessanta dello scorso secolo quando lo storico Ruggero Moscati ne acquistò il possesso e lo sottopose ad un severo restauro con lo scopo di trasformarlo in un centro di sviluppo culturale, ma, dopo la sua morte avvenuta nel 1981 il progetto decadde e ad oggi risulta in stato di abbandono con segni di lesioni ad alcune strutture mentre il suo interno è stato devastato dai nuovi vandali.

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