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Castelli e manieri

    le esigenze di controllo del territorio e della difesa dello stesso fu una delle principali preoccupazioni dei longobardi che a partire dal 568 occupavano gran parte del territorio italiano.

    L’area del grande anfiteatro della Piana del Sele era particolarmente sensibile alle esigenze di protezione vista la presenza continua sulle coste di incursioni saracene e delle trame politiche dei bizantini.

    Piccole guarnigioni di arimanni capitanate da sculdasci, decani, e waldemanni furono distribuite a distanze ottiche e a protezione dei numerosi villaggi presenti sul territorio, vennero costruiti per loro semplici recinti fortificati in primo tempo per poi renderli più solidi con mura in pietra.

    Castel Nebulano

    L’opera di costruzione era affidata agli abitanti del villaggio, gli aldii i quali fornivano la manoopera necessaria per mezzo dei loro servi, gli aldii erano obbligati anche ad armare e rifornire di vettovaglie il fortilizio e, in caso di necessità, gli uomini abili venivano armati per per dare un effettivo contributo alla difesa del territorio.

    Le dimensioni variavano dalla semplice torre recintata nell’immediata prossimità del borgo fino alla fortezza murata che inglobava l’intero villaggio.

    Castrum Olibani

    La maggiore e più complessa struttura era quella di Castrum Olibani che crebbe fino a circondasi di tre ordini di mura con un ampio villaggio all’interno della più esterna, fu centro del potere amministrativo una volta ceduta all’autorità religiosa per poi essere gradatamente abbandonata e quindi cadere in rovina.

    Un’altra grande struttura fu quella di Castel Nebulano sul monte che sovrasta Montecorvino Rovella che seguì la stessa sorte.

    Su un’altra collina a pochi chilometri ritroviamo ancora oggi la Castelluccia di Battipaglia che fu contesa lungamente dai suoi legittimi proprietari e signori ma, seppur completamente rivisitata nel suo aspetto è ancora li a dominare la piana.

    A poco più di un tiro di schioppo ecco il Castello Colonna di Eboli sede della omonima contea e che domina l’intera cittadina, ora quel maniero è sede di un istituto del Ministero di Grazia e Giustizia.

    Sembrerebbe che l’elenco si sia esaurito, di castelli sembrano già troppi eppure pare che tempo fa ne siano esistiti altri di cui non ne resta che il ricordo su qualche nota a margine nella storia.

    Castello Colonna

    La memoria delle fortificazioni perdute continuerebbe perchè furono edificate altre strutture militari longobarde al tempo del Principato di Salerno che col tempo divennero inutili e quindi abbandonate venendo meno le minacce saracene e bizantine sulle aree costiere.

    Castelvetrano

    Le popolazioni si erano spostate in nuovi insediamenti che seppur nelle prossimità dei manieri avevano una maggiore accessibilità, non era più necessario appollaiarsi come aquile sulla cima dei monti per paura di cadere vittime di incursioni nemiche, la vita continuava ma con più comodità.

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