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La battaglia di Battipaglia del 1495

    Un po di tempo fa affermai che dall’avvento della dinastia angioina le terre della Piana del Sele si trasformarono in campi di battaglia che impedirono lo sviluppo urbano di villaggi e l’abbandono dei campi da parte dei contadini, in quell’occasione ricordai delle Guerre del Vespro come inizio della decadenza economica delle fertili terre del Tusciano.

    Al termine di quelle guerre si ottenne la secessione della Sicilia e il regno fu diviso in due con Palermo e Napoli come capitali, il sogno degli Altavilla di creare un potente regno che dominasse il Mediterraneo svanì come il fumo di un incendio.

    Nei primi giorni del gennaio 1495 il re Alfonso II lascia il seggio regale per cederlo al figlio Ferdinando II d’Aragona che si cinge della corona di Napoli il 23 gennaio e subito iniziano i guai per il giovane re sotto forma di invasione da parte del re di Francia Carlo VIII di Valois che rivendicava pretese sul trono partenopeo vantandosi della sua discendenza angioina.

    I francesi sulle prime vennero osannati dal popolo ma gli approcci crudeli del nuovo re e dei suoi accoliti fece si che gli iniziali ardori dei sudditi venissero meno e Ferdinando non abbandonò la voglia di rivalsa e si riorganizza entrando in una lega antifrancese costituita da varie signorie italiane.

    Nonostante la sconfitta a Seminara Ferdinando rientra trionfante a Napoli il 7 luglio del 1495 anche se il regno non era completamente libero dalle schiere francesi che continueranno per anni ad imperversare nei territori del regno di Napoli.

    Questa veloce premessa è stata fatta per introdurre l’evento che maggiormente interessa la nostra città e che viene raccontato da diversi cronisti rinascimentali.

    Il principe di Bisignano Bernardino Sanseverino, capitano generale delle truppe filo-francesi, insieme al conte di Capaccio Amerigo Sanseverino e al conte di Lauria Barnaba Sanseverino si mossero dalle Calabrie con un proprio esercito e 800 fanti svizzeri per aiutare i francesi, nel giungere vicino a Napoli seppero della disfatta carolina e ripiegarono verso Salerno e si schierarono lungo il Tusciano a Battipaglia dove si scontrarono con gli aragonesi del conte di Maddaloni Carafa.

    Dopo tre ore di combattimento i francesi ebbero la meglio e sul campo caddero circa 3000 aragonesi mentre il resto dello schieramento di diede alla rotta.

    I filo-francesi si spostarono subito dopo verso Gaeta ma vennero fermati a Castiglione.

    Non esistono descrizioni accurate dello scontro e neppure si conosce la posizione esatta se non l’indicazione della generica “presso Battipaglia” che sia un anonimo cronista che il Conte Berardo Candida Gonzaga indicano nei pressi del ponte.

    Un altro frammento di storia per capire come mai l’antica storia di Battipaglia non si sia evoluta in un centro urbano di rilievo come per Eboli se non nella seconda metà dell’800, comunque Battipaglia c’era.

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