Skip to content

La Piana tra Impero e Principato

    Com’erano ricche le colonie e le ville romane nella Piana di Paestum, giardini di rose, grano, frutta, ortaggi e sane vacanze per i patrizi della “Caput Mundi”, finché durò il dominio di Roma in quella verde valle le acque dei fiumi e dei torrenti non stagnavano bensì attraversavano con mille canali l’intera piana per irrorare con fresche acque i fertilissimi campi.

    Finchè durò Roma non ci furono problemi, schiere di lavoranti (liberti e schiavi) avevano il compito di mantenere attiva quella rete, quella gente aveva capito che se i canali fossero tenuti puliti nessun rischio di stagnazione ci sarebbe stato, avevano capito che l’area prossima alle rive del mare si era gradatamente abbassata e che le acque interne l’avrebbero invasa provocando la perdita di ottimo terreno dove ottenere ottime colture.

    Poi giunsero i barbari, Goti, Visigoti, Vandali e tutto cambiò, le popolazioni che vivevano nella Piana del Sele arretrarono verso le montagne che offrivano maggiori garanzie di sicurezza e nessuno più si occupò della rete di canali, bastarono pochi anni e la natura prese il sopravvento sul territorio.

    Grandi dune si sollevarono sulle rive del mare con la sabbia portata dai flutti, un’ulteriore barriera allo sbocco delle acque interne verso il Tirreno, il Tusciano e il Lamia alla foce giungeva ad un livello inferiore rispetto alla quota mare e cominciò ad inondare le terre, vaste aree depresse divennero paludi e un bacino venne riempito fino a formare il Lago Piccolo.

    l’Arenosola e l’Aversana invece ebbero sorte diversa, le acque giunsero dal mare per ampliare il piccolo bacino che faceva da porto naturale per le trireme, nasce in questo modo il Lago Grande nella vasta depressione appena oltre le dune.Il Lago Piccolo variava di dimensioni nel corso dell’anno ma le paludi che si erano create tra il fiume Picentino e il Silarus (Sele) portarono nuove disgrazie, i pochi abitanti superstiti della colonia romana alla foce del Tusciano e della florida Paestum furono costretti a lasciare l luoghi a causa di una pestilenza che colpiva i coloni, era arrivata la malaria.

    I campi abbandonati furono invasi da semi portati dai venti di terra e dagli uccelli, grandi distese divennero selve impraticabili fin quasi alle colline, rari uomini si arrischiavano a procedere in quelle lande e nulla restò della grandezza di Roma.

    I barbari erano venuti solo per depredare e andarono via, formalmente il territorio apparteneva all’Impero Romano d’Oriente ma di fatto imperava l’anarchia assoluta, le popolazioni invee di accentrarsi nelle città e nelle colonie preferì creare piccoli villaggi in luoghi inaccessibili i facilmente evacuabili.

    Giunse dal nord una nuova ondata di conquista che spazzò via gli ultimi fossili governanti bizantini, erano i Longobardi e vennero per restare.

    / 5
    Grazie per aver votato!

    Lascia un commento

    Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

    Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

    error: Content is protected !!