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La torre sulla serra

    Quando nel 2016 mi accinsi a presentare delle ipotesi sulla presenza di una torre a base quadrata sulla cima del Colle dell’Angelo che i sicignanesi chiamano Serra di Scorzo ebbi delle critiche per l’azzardo in quanto non sono considerato come un ricercatore qualificato (Facose Le Nove).

    Sul fatto che io non sia titolato non emetto repliche ma sulla torre sembra che qualcun altro abbia avuto la mia stessa opinione.

    Sono venuto in possesso di un saggio archeologico scritto dal dott. Domenico Caiazza del 2020 nel quale descrive la sua prospezione sulla torre in cima al Colle dell’Angelo.

    Le sue misure del torrione corrispondono a 8,2 metri per 8,80 quando le mie (rilevate a mezzo satellite davano circa 10 metri) con un’altezza residua di 3,2 metri.

    Lo spessore del muro sulla sommità del rudere è di circa 1,9 metri il che fa presupporre un’altezza complessiva della torre compresa tra i 15 e 20 metri.

    La parete sud, la meglio conservata, presenta anche una lesione verticale segno di una probabile sollecitazione sismica quando la torre era più alta rispetto a oggi.

    Le mura della torre sono costruite pietre di calcare locale ben sbozzate e unite con abbondante malta, sul lato sud della torre è presente una feritoia ampia solo 20 cm quindi non idonea a operazioni di difesa,  il suo uso era solo quello di aerare il locale che probabilmente era a uso di magazzino.

    Sulle pareti visibili non esiste nessun punto di accesso che, come in uso per le torri difensive, era collocato al livello superiore con accessibilità mediante una scala retraibile , sistema comunemente impiegato nelle fortificazioni dell’alto medioevo.

    L’accenno all’altezza della torre è giustificato dallo spessore del muro della base che non è destinato a resistere a urti di macchine d’assedio vista la difficoltà di portarle sul posto, l’altezza favorisce sia il controllo delle direttrici principali delle “Nares” sia dimostrare che il valico è costantemente vigilato.

    L’età approssimativa del manufatto è stata rilevata al periodo longobardo o primo periodo normanno considerando il metodo costruttivo.

    A circa 30 metri dalla torre ci sono i ruderi di un altro edificio con apertura verso la torre che probabilmente era ad uso ricovero per cavalli, alloggiamenti della guarnigione o entrambi.

     

    L’assenza di un muro di cinta non esclude che a suo tempo sia esistito, probabilmente si trattava di una palizzata a intreccio, robusta a sufficienza per un eventuale attacco con fanti.

    L’abbandono della torre risale con ogni probabilità, insieme al castello del conte o Crepacore e alla fortificazione di Cosentino, al periodo normanno quando venne potenziato l’impianto fortiliziale di Sicignano o con l’occupazione dei normanni Umfredo e Guglielmo che conquistarono San Nicandro, Castel Viel e Fagose La Nove., degli ultimi due siti non si hanno notizie sull’ubicazione il che non esclude che la torre di Scorzo non sia uno di essi.

    Ovviamente tutte le ipotesi sulla torre sono aperte finché una campagna di scavi non riuscirà a svelarne l’età.

    La torre sul Colle dell’Angelo resta un riferimento storico di Sicignano che non può e non deve essere ignorato.

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